mercoledì 16 febbraio 2011

Quarant'anni fa...On Any Sunday


Quarant'anni fa di certo il mondo girava meglio di adesso. Certo, ora fa tutto talmente schifo che allora doveva andare meglio per forza. Io quarant'anni fa non ero ancora nato e forse farei meglio a stare zitto anzichè fare lo spaccone dicendo la mia su qualcosa che non so. Ma mi permetto di dire che almeno per chi praticava per svago, per passione o per mestiere il motociclismo in fuoristrada nelle sue diverse discipline, a quei tempi le cose giravano sicuramente meglio di adesso. E su questo punto la mia età anagrafica non conta molto, perchè ho la prova inconfutabile che quello che ho appena affermato è vero. Guardatevi "On any sunday" e mi direte. Ecco la prova di cui parlo. Non mi ricordo nemmeno che cosa ha attratto la mia attenzione su questo film-documentario, forse saranno state le solite divagazioni sulla rete alla ricerca di filmati di motocross d'epoca, che mi avevano portato a leggere la recensione del dvd di On Any Sunday scatenando la mia curiosità. Poco importa. L'importante è che la curiosità mi aveva spinto a procurarmene una copia. Ricordo bene la sorpresa ed il gran gusto della prima visione (ed anche della seconda, terza, quarta, ecc..), e di aver ringraziato i miei genitori per avermi mandato fin da piccolo ai corsi di inglese, senza la cui comprensione ci si perde una voce narrante realmente brillante ed ironica. Ad ogni modo anche senza voce narrante la visione è più che meritevole. Per raccontare On Any Sunday si potrebbe dire che è uno spaccato di quello che era il mondo delle competizioni nelle varie tipologie di motociclismo, a quel tempo prevalentemente in fuoristrada, negli Stati Uniti del 1970. O si potrebbe dire che il film si basa principalmente sull'intreccio delle vicende di una stagione di corse di due piloti professionisti, Mert Lawill, campione in carica del campionato AMA Grand National e Malcolm Smith, principalmente "endurista" e desert racer. Ai due si aggiunge Steve McQueen nei panni dell'amatore, seppur di lusso, che per passione e divertimento partecipa a qualche competizione, peraltro con ottimi risultati. Io però per parlare di On Any Sunday partirei dagli ultimi minuti. Queste ultime immagini, in cui i tre protagonisti principali disegnano insieme curve sulla sabbia di una assolata spiaggia deserta racchiudono a mio parere il senso del film: il piacere ed il divertimento di correre in moto anche solo per svago e di farlo assieme agli amici con cui si condivide questa passione. I tre, tra le varie evoluzioni  in sella alle proprie moto ridono e scherzano e mi piace pensare che non sia solo per esigenze di copione. Sembrano divertiti davvero. On Any Sunday comunque non è solo questo. E' vedere gare ora improbabili, come quella di enduro di Elsinore, in cui il percorso di gara attraversa le strade del paese sotto gli sguardi curiosi degli abitanti. O la scalata alla salita Widow Maker, la "crea vedove". Una salita di una pendenza pazzesca lungo un versante di una montagna , in cui i più strani figuri in sella alle più strane moto, di serie o modificate ad hoc per lo scopo, cercano di arrivare in cima o quantomeno più in alto di ogni altro contendente. Ci si può stupire di quanto forte riuscivano a correre le lunghe e polverose gare nel deserto con le moto che c'erano nel 1970, qualcuno addirittura portando con sè il proprio cane attaccato al serbatoio. Si può ammirare un pilota, di cui ora mi sfugge il nome, che dopo essersi schiantato a bomba contro le balle di paglia in una gara di flat track ed essere stato successivamente caricato pesto e sanguinante in ambulanza, subito dopo è di nuovo sulla moto tutto incerottato, per giocarsi comunque una ormai minima chance di portare a casa il titolo AMA Grand National. Possiamo capire quanto duro dev'essere per un pilota famoso e titolato negli Stati Uniti come Dick Mann dover rinunciare a giocarsi le sue carte di vincere il campionato Grand National all'ultima gara di dirt track per colpa di una ferita causata da uno stupido buco in uno stivale logorato dall'uso. Possiamo scoprire quanto ci colpisce vedere il campione in carica del campionato 1969 AMA Grand National Mert Lawill che va alle gare guidando per ore ed ore il proprio van per le strade americane, con la propria moto ed il resto della roba all'interno, ricevendo il cambio dal proprio meccanico di tanto in tanto e fermandosi solo per pisciare e mangiare qualcosa. E tutto questo tribolare per poi concludere anzitempo la gara spingendo la moto verso il proprio van a causa di un banale guasto. Se era così per la tabella numero uno, figuriamoci cosa doveva essere il solo fatto di andare alle gare per gli ultimi. Queste cose erano normali, tanto quanto al giorno d'oggi  è normale vedere alcuni piloti delle garette regionali arrivare in camper, o alcuni team che partecipano al campionato triveneto arrivare con bilico, tenda e meccanici al seguito. Le scene in cui lo vediamo intagliare i tasselli delle proprie gomme con un cutter per modificarne il grip prima di una gara o lavorare la sera nel proprio garage alla mola un pezzo del motore della sua Harley Davidson XR fanno tenerezza in confronto a quello che siamo abituati a vedere ora. E' evidente che una volta c'era tanta passione per le corse quanta conoscenza di meccanica e dedizione nel mettere a punto la propria moto. E questa è una cosa che è ben avvertibile nella visione del film. C'è questo e molto altro ancora in On Any Sunday, un dvd che merita senz'altro un posto nella videoteca di chiunque sia attratto dal mondo delle moto da fuoristrada d'epoca. Ed è obbligatorio per chi come me più che esserne attratto, dei ferrivecchi ne ha fatto (purtroppo o per fortuna) una mania.

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