lunedì 27 maggio 2013

Ho un'idea per la mente...

Ho un'idea per la mente, una di quelle idee che saltano fuori all'improvviso, come i funghi in autunno.
Ultimamente ho visto alcune moto che mi sono piaciute, tra cui la Bylot, realizzazione ispirata alle moto da regolarità dei primi anni 70.  Secondo me è un bel mezzo pensato da una mente appassionata ed ha molta personalità, al contrario di molto ciarpame moderno. Mi piace parecchio, però...l'unica cosa che non mi convince del tutto di quella moto (ho scritto non mi convince, NON mi fa schifo) è il motore.
Non so se sia cinese o giapponese o altro, e non mi importa nemmeno. Non amo i monocilindrici 4T orizzontali, al di là di dove vengano costruiti. Sarà che mi ricordano le pit bike, per le quali nutro scarso interesse, che è sconfinato nel disgusto e nello sconforto quelle volte che ho dovuto metterci le mani. Sulle pit bike cinesi ovunque cada lo sguardo c'è qualcosa che può essere fatto meglio (spesso con poco) o che è stato realizzato con materiali scadenti o che dopo tre ore che l'hai usata avrà già esalato l'ultimo respiro. Esempio dell'altro giorno su una pit bike con qualche ora di utilizzo: albero del selettore del cambio piegato. Come mai? L'albero sporge "solo" di una dozzina di centimetri dal carter e la prima volta che picchi a sinistra oltre a far fuori il pedale del cambio pieghi anche l'albero. Cadi uno rompi due, insomma.
Pensavo a come sarebbe venuta fuori una moto sullo stile della Bylot, con un motore quattro tempi, sempre di piccola cilindrata e raffreddato ad aria, ma a cilindro verticale. Quel tipo di moto in realtà c'era già a suo tempo: Gilera Regolarità Casa, Morini Corsaro Regolarità e prima ancora Moto Guzzi Lodola e Stornello.
Per fare una moto con quel tipo di motore e sullo stile di quelle piccole vecchie 4T da regolarità ci sarebbe bisogno di un mezzo con due ammortizzatori, di piccola cilindrata e possibilmente con attitudini fuoristradistiche. La prima moto con queste caratteristiche che mi è venuta in mente è stata l'Honda XL250S. Le qualità giuste c'erano: dimensioni ridotte, biammortizzata, motore con un po' di polpa in più rispetto ad uno di cilindrata inferiore, attitudini fuoristradistiche presenti. Unica grave pecca la reperibilità, che è molto scarsa. All'estero ne sono abbastanza. Da noi invece si trovano diverse XL 200 e 250 Pro Link mentre quasi nessuna XL250S. La XL125S invece la fabbricavano ad Atessa, se ne trovano parecchie, da conservate a maciullate, e costano molto poco, il che è un bene date le mie dissestate finanze. Certo, il motore non è un missile, ma i 125 quattro tempi su cui poggiano le chiappe i sedicenni al giorno d'oggi hanno l'iniezione, sono raffreddati a liquido, sono stratecnologici e...(per legge) vanno tanto uguale!
La XL125 così com'è non è certamente una bellezza, almeno non per me, ma a mio parere ci si può lavorare sopra e magari cavar fuori qualcosa di buono. E' un mezzo utilitario e pare ancora più povero di quello che in realtà è, non è né strada né fuoristrada, ha un serbatoio che non le rende giustizia, ma ha entrambi i freni a tamburo, due ammortizzatori, un motore che esteticamente trovo bello e proporzionato, come spesso sono i motori raffreddati ad aria  Da amante del motocross mi piacerebbe provare a crossizzarla, più che a regolarizzarla. Vorrei che assomigliasse alle prime CR Elsinore 125, quelle rosse con lo scarico basso, una caratteristica che non sarà il massimo, ma che a me piace un sacco. Vorrei che assomigliasse a questa:
 



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